NEW - JVC DLA-HD350 : LA RECENSIONE
Inviato: 5 dicembre 2008, 0:09
Finalmente ci siamo!
Dopo un’attesa apparsa interminabile eccomi finalmente ad
avere l’occasione di testare nel mio ambiente (grazie
Plasmapan!) quello che, sin dalla sua anteprima al TAV di
Milano dello scorso settembre, è apparso essere il best-buy
natalizio per tutti gli appassionati (e non) di
videoproiezione.
Quando abbiamo scaricato gli imballi il peso mi è sembrato immediatamente
eccessivo rispetto all’impressione che mi ero fatto al TAV.
Nel mio ricordo era rimasto un “giocattolino” ben funzionante ma forse un po’ troppo “entry level” dal
punto di vista strutturale.
Mi sbagliavo.
Aprendo l’imballo mi sono ritrovato a maneggiare un prodotto roccioso e per nulla
facile da muovere. L’impressione di importanza e di solidità medesima del glorioso
HD100.
Come vedete dalle immagini (di cui mi scuso sin d’ora per la scarsa qualità) il
JVC HD350 pervenutomi è di colore bianco lucido.
Giorni fa, quando il Sig. Vignini mi comunicò l’arrivo di tale colore, l’idea non mi
entusiasmava … ma anche su questo mi sono dovuto ricredere. Assolutamente
elegante!
Tutte le connessioni sono poste sul lato sinistro e comprendono :
n.2 HDMI v1.3 (compatibili con i nuovi spazi colore estesi);
n.1 Component;
n.1 Video Composito;
n.1 S-video (minidin)
n.1 RS-232c (per interfacciamento a personal computer)
n.1 presa di rete elettrica.
Sul lato opposto trova spazio una griglia di areazione :
Il lato posteriore ospita il vano dove alloggia la lampada UHP la cui vita stimata è pari
a 2000 ore di utilizzo :
Caratteristica saliente del fronte anteriore del nuovo JVC HD350 è il posizionamento
decentrato dell’ottica :
Questo componente è protetto da una copertura dal movimento servoassistito. La
mascherina si attiva in automatico all’accensione e spegnimento dell’apparecchio.
Motorizzato è anche il controllo di shift, zoom e fuoco dell’ottica. Molto “stilosa” la
presa di areazione posta sullo stesso faceplate.
Sul lato superiore del proiettore sono posizionati i comandi di gestione della macchina
che, di fatto, replicano le possibilità operative offerte dal telecomando :
In prossimità di questi tasti ci sono n.3 led luminosi che segnalano rispettivamente lo
stato di accensione della macchina, l’esaurimento della lampada ed eventuali problemi
di surriscaldamento.
Nota dolente : il telecomando. Questo tipo di sistema è quello che mi piace definire “a
braccio teso” e purtroppo ce ne sono molti in giro di prodotti con questa caratteristica.
In buona sostanza il recettore del segnale IR, nella mia installazione, fatica non poco a
recepire l’input. Questo mi ha costretto ogni qual volta volessi inviare un comando al
proiettore a “tendere” il braccio con il telecomando verso l’apparecchio. Insomma non
proprio il massimo della comodità… anche se è pur vero che le operazioni di setup non
sono routine di tutti i giorni in installazioni canoniche.
Per il resto notifico una buona ergonomia e la funzione di retroilluminazione dei tasti, a
mio avviso, una cosa giusta :
Esploriamo ora le capacità operative del JVC HD350 :
Una volta accesa la macchina ci si accorge subito del rumore veramente contenuto del
sistema di areazione. Occhio e croce, senza avere letto specifiche né effettuato
misurazioni, direi che siamo intorno ai 18db. In pratica assolutamente inudibile
durante la normale visone-ascolto di un film. Avendo in saletta un Pioneer KRF-
9000FD (base HD100) ho fatto subito il confronto e il sistema di areazione di
quest’ultimo è ben più udibile rispetto al nuovo prodotto.
Il menù di navigazione sembra ben organizzato e suddiviso in sottomenù specifici. E’
disponibile anche la lingua italica. La traduzione, come spesso accade, è troppo
“meccanica” e in alcuni casi mi ha fatto sorridere … una su tutte “spaziatura colore”.
La mia attenzione viene subito catalizzata sul menù relativo al tuning video
“Picture Adjust” :
Sono presenti 8 modalità immagine presettate in fabbrica. Tre di queste denominate
“utente” ci danno la possibilità di intervento a 360° sui controlli disponibili. Ogni
modalità immagine presenta settaggi differenti tra loro.
I parametri che entrano in gioco sono:
- Contrasto
- Luminosità
- Colore
- Tinta
- Temp. Colore (in Kelvin)
- Gamma
- Nitidezza
Ad ogni modalità immagine può essere associata una differente posizione del
diaframma interno al percorso luminoso. Gli step sono 3, partendo da un valore di
luminosità basso (1=minima apertura) fino ad un valore + alto (3=massima
apertura). Da rilevazioni strumentali nel mio setup ho registrato un incremento di
luminosità pari a 10 cd/m2 per ogni step di apertura diaframma.
Piccola parentesi per approfondire l’effetto dei settaggi relativi alla nitidezza:
Dal menù immagine, voce “avanzate”, si accede al prompt dei comandi relativi allo
sharpness. Tali comandi sono:
- Sharpness
- Detail Enhance
- NR (Noise Reduction)*
- CTI*
*le ultime 2 voci rimangono spente in presenza di segnali in ingresso HDMI
La voce “Detail Enhance” non produce nessun effetto che il mio occhio sia riuscito a
cogliere. Il comando di sharpness invece aumenta in maniera visibile il dettaglio
producendo però una rumorosità (quasi granulosa-polverosa) indotta a mio avviso
inaccettabile.
Di tuttaltro pianeta invece il comando di Sharpness del Pixel Magic Systems Crystalio2
(dal VPS3100 al VPS3800PRO) che aumenta il dettaglio in maniera molto fine e senza
degradare nel suo complesso il quadro. Con il processore gli oggetti saltano
letteralmente fuori dallo schermo! Il mio consiglio è di tenere tali potenziometri a Zero
in presenza di Crystalio2.
Qui di seguito una fotografia strumentale delle risposte di alcune modalità
immagine presettate in fabbrica:
Cinema1 :
Temperatura Colore Cinema1 :
Cinema2 :
Temperatura Colore Cinema2 :
Natural :
Temperatura Colore Natural :
Come potete vedere il comune denominatore è l’assoluta linearità delle risposte che,
secondo la mia esperienza, costituisce uno dei fattori di maggiore importanza che un
proiettore possa avere. Questo si traduce in una risposta neutra, dettagliata, godibile
all’occhio ed in una maggiore facilità di gestione del prodotto da parte di chi possa e
voglia cimentarsi nel tuning fine e strumentale dell’immagine.
Mi vengono in mente le prime rilevazioni fatte sul HD100… pensavo di avere lo
strumento guasto!
Con questo nuovo HD350, JVC ci regala una macchina già addomesticata e per nulla
ruffiana che sin da subito potrà farci godere di splendide proiezioni.
Lievemente impreciso il valore di temperatura colore che il menù del pj riporta.
Il valore misurato è leggermente diverso.
Mantiene il carattere deciso del predecessore invece sul versante
colorimetrico con un gamut fortemente esteso nella zona del verde e del
rosso.
Il rosso del HD100 era un pochino più saturo.
Qui di seguito vi riporto anche i valori di massima luminosità (pattern bianco@100IRE)
rilevati nel mio ambiente di riferimento (telo 2,44 base gain 1,1):
Cinema1 : 42.92cd/m2
Cinema2 : 38.88cd/m2
Natural : 42.36cd/m2
User : 42.25cd/m2
Tutti questi valori sono stati rilevati con la lampada in modalità ECO.
La cosa che salta subito all’occhio è l’effettivo aumento luminoso rispetto al HD100.
Il bianco “nativo” dell’esemplare in valutazione si spingeva sino a 56cd/m2 con
lampada in ECO-mode!
Fin troppo a mio avviso… fate conto che in quella che poi è stata la mia taratura fine
ho raggiunto un ottimo compromesso impostando la chiusura del diaframma su 2
invece che a 3 oltre ad altri accorgimenti che di fatto mi hanno fatto tornare ad un
livello di illuminazione analogo a quello che uso sul Pioneer KRF-9000FD (HD100).
Nella valutazione del nero il mio strumento di misura (per limiti fisici) non mi ha potuto
aiutare ma, ad occhio, l’innalzamento dovuto alla maggiore luminosità è
assolutamente tollerabile e trascurabile a fronte del maggiore stacco tridimensionale
che il più alto numero di lumens dona.
Tornando solo un attimo alle possibilità interattive del software di gestione, segnalo
che, inviando in ingresso al proiettore un segnale 1080p, in base ai timings di
risoluzione, troverete con facilità l’immagine spostata a destra sull’asse orizzontale.
Per centrarla basterà intervenire sull’apposito comando del proiettore impostando il
valore -44.
Mi sono consultato con Gianluca Vignini riguardo a questa cosa e lui mi ha rassicurato:
il medesimo comportamento infatti è stato riscontrato da Plasmapan su tutti i monitor
al plasma Professionali Panasonic in presenza di mappature pixel perfect 1:1 .
In altre parole questa peculiarità potrebbe indicare che le elettroniche interne
all'HD350, in un certo senso, riducono il loro intervento.
Altra segnalazione riguarda il sottomenù “information” dove, fra le canoniche
informazioni, trova spazio anche la quantizzazione della componente colore del
segnale in ingresso :
Fino a qualche settimana fa si è discusso molto sul problema del
disallineamento delle matrici.
Oggi come oggi, dopo aver visto cinque esemplari di
HD350 ed uno di HD750, posso con ragionevole sicurezza affermare che JVC ha
superato il problema!
Tutti gli esemplari visionati con comandi di allineamento in posizione di default godono
del perfetto allineamento delle matrici!
JVC, a mio avviso, può ancora dare di più sulla precisione cromatica nelle zone
periferiche della lente e quindi dell'immagine proiettata. Il livello di dettaglio
raggiunto è sicuramente superiore a quello del suo predecessore ma sono ancora
presenti, nelle sole zone periferiche, alcune classiche aberrazioni di colore. Anche
questo aspetto è risultato “sistematico” su tutte le macchine visionate.
Nulla di preoccupante anche secondo Emidio Frattaroli che in uno shoot-out di qualche
giorno fa ha classificato tale aspetto come assolutamente nei parametri di tolleranza.
Le immagini godono di un’ottima omogeneità cromatica e di illuminazione, cosa
che la precedente serie spesso non presentava. Questo è un segno tangibile della
rivisitazione che JVC ha effettuato al percorso ottico di questa nuova gamma di
prodotti.
E la visione?
Assolutamente emozionate!
Come il KRF-9000FD (HD100) di cui mesi fa mi sono innamorato!
Chiedo ancora scusa per la carenza qualitativa delle immagini (cercheremo di
integrare con foto migliori)… quindi vi chiedo fiducia quando vi scrivo che : lo stacco
tridimensionale che la profondità di campo regala è molto, molto elevata!
Vi assicuro che si ha l’assoluta impressione di stare di fronte ad una finestra
aperta sul mondo.
Con immagini scure la mia macchinetta fotografica digitale entry level impazzisce
letteralmente e stravolge totalmente quelli che sono i riscontri cromatici e di dettaglio
della visione reale. Come diciamo qui a milano: un vero “pastoc”.
Vi assicuro che dal vivo i personaggi schizzavano letteralmente fuori dallo schermo.
Siete tutti invitati a casa mia per verificare con i vostri occhi!
A questo punto vi starete chiedendo: “possibile che sia perfetto?”
No! Magari!
Come tutte le macchine di visualizzazione questa è una soluzione di “buon
compromesso”, non è la perfezione.
A mio personale modo di vedere è caratteristica intrinseca dei D-ILA visti sino ad ora
quella di confondere nel nero i dettagli a bassi livelli di IRE. Dettagli che fatico a
ritrovare anche a fronte di una taratura specifica. Ultima nota dolente è il “motion
blur” che si traduce in un certa perdita di definizione degli oggetti in rapido
movimento sullo schermo. Da questo punto di vista la velocità nel seguire questi
spostamenti dovrebbe aumentare (pur senza sfociare nella “rielaborazione” del
movimento come avviene in altri proiettori).
Entrambi sono aspetti importanti ma per me secondari ai fini
dell’appagamento che una immagine filmica di questa levatura sa regalare.
Altro per il momento non so dirvi… ad esclusione del fatto che questi D-ILA
danno letteralmente “dipendenza”!
Quindi: vado a vedermi un film!
acta.
Dopo un’attesa apparsa interminabile eccomi finalmente ad
avere l’occasione di testare nel mio ambiente (grazie
Plasmapan!) quello che, sin dalla sua anteprima al TAV di
Milano dello scorso settembre, è apparso essere il best-buy
natalizio per tutti gli appassionati (e non) di
videoproiezione.
Quando abbiamo scaricato gli imballi il peso mi è sembrato immediatamente
eccessivo rispetto all’impressione che mi ero fatto al TAV.
Nel mio ricordo era rimasto un “giocattolino” ben funzionante ma forse un po’ troppo “entry level” dal
punto di vista strutturale.
Mi sbagliavo.
Aprendo l’imballo mi sono ritrovato a maneggiare un prodotto roccioso e per nulla
facile da muovere. L’impressione di importanza e di solidità medesima del glorioso
HD100.
Come vedete dalle immagini (di cui mi scuso sin d’ora per la scarsa qualità) il
JVC HD350 pervenutomi è di colore bianco lucido.
Giorni fa, quando il Sig. Vignini mi comunicò l’arrivo di tale colore, l’idea non mi
entusiasmava … ma anche su questo mi sono dovuto ricredere. Assolutamente
elegante!
Tutte le connessioni sono poste sul lato sinistro e comprendono :
n.2 HDMI v1.3 (compatibili con i nuovi spazi colore estesi);
n.1 Component;
n.1 Video Composito;
n.1 S-video (minidin)
n.1 RS-232c (per interfacciamento a personal computer)
n.1 presa di rete elettrica.
Sul lato opposto trova spazio una griglia di areazione :
Il lato posteriore ospita il vano dove alloggia la lampada UHP la cui vita stimata è pari
a 2000 ore di utilizzo :
Caratteristica saliente del fronte anteriore del nuovo JVC HD350 è il posizionamento
decentrato dell’ottica :
Questo componente è protetto da una copertura dal movimento servoassistito. La
mascherina si attiva in automatico all’accensione e spegnimento dell’apparecchio.
Motorizzato è anche il controllo di shift, zoom e fuoco dell’ottica. Molto “stilosa” la
presa di areazione posta sullo stesso faceplate.
Sul lato superiore del proiettore sono posizionati i comandi di gestione della macchina
che, di fatto, replicano le possibilità operative offerte dal telecomando :
In prossimità di questi tasti ci sono n.3 led luminosi che segnalano rispettivamente lo
stato di accensione della macchina, l’esaurimento della lampada ed eventuali problemi
di surriscaldamento.
Nota dolente : il telecomando. Questo tipo di sistema è quello che mi piace definire “a
braccio teso” e purtroppo ce ne sono molti in giro di prodotti con questa caratteristica.
In buona sostanza il recettore del segnale IR, nella mia installazione, fatica non poco a
recepire l’input. Questo mi ha costretto ogni qual volta volessi inviare un comando al
proiettore a “tendere” il braccio con il telecomando verso l’apparecchio. Insomma non
proprio il massimo della comodità… anche se è pur vero che le operazioni di setup non
sono routine di tutti i giorni in installazioni canoniche.
Per il resto notifico una buona ergonomia e la funzione di retroilluminazione dei tasti, a
mio avviso, una cosa giusta :
Esploriamo ora le capacità operative del JVC HD350 :
Una volta accesa la macchina ci si accorge subito del rumore veramente contenuto del
sistema di areazione. Occhio e croce, senza avere letto specifiche né effettuato
misurazioni, direi che siamo intorno ai 18db. In pratica assolutamente inudibile
durante la normale visone-ascolto di un film. Avendo in saletta un Pioneer KRF-
9000FD (base HD100) ho fatto subito il confronto e il sistema di areazione di
quest’ultimo è ben più udibile rispetto al nuovo prodotto.
Il menù di navigazione sembra ben organizzato e suddiviso in sottomenù specifici. E’
disponibile anche la lingua italica. La traduzione, come spesso accade, è troppo
“meccanica” e in alcuni casi mi ha fatto sorridere … una su tutte “spaziatura colore”.
La mia attenzione viene subito catalizzata sul menù relativo al tuning video
“Picture Adjust” :
Sono presenti 8 modalità immagine presettate in fabbrica. Tre di queste denominate
“utente” ci danno la possibilità di intervento a 360° sui controlli disponibili. Ogni
modalità immagine presenta settaggi differenti tra loro.
I parametri che entrano in gioco sono:
- Contrasto
- Luminosità
- Colore
- Tinta
- Temp. Colore (in Kelvin)
- Gamma
- Nitidezza
Ad ogni modalità immagine può essere associata una differente posizione del
diaframma interno al percorso luminoso. Gli step sono 3, partendo da un valore di
luminosità basso (1=minima apertura) fino ad un valore + alto (3=massima
apertura). Da rilevazioni strumentali nel mio setup ho registrato un incremento di
luminosità pari a 10 cd/m2 per ogni step di apertura diaframma.
Piccola parentesi per approfondire l’effetto dei settaggi relativi alla nitidezza:
Dal menù immagine, voce “avanzate”, si accede al prompt dei comandi relativi allo
sharpness. Tali comandi sono:
- Sharpness
- Detail Enhance
- NR (Noise Reduction)*
- CTI*
*le ultime 2 voci rimangono spente in presenza di segnali in ingresso HDMI
La voce “Detail Enhance” non produce nessun effetto che il mio occhio sia riuscito a
cogliere. Il comando di sharpness invece aumenta in maniera visibile il dettaglio
producendo però una rumorosità (quasi granulosa-polverosa) indotta a mio avviso
inaccettabile.
Di tuttaltro pianeta invece il comando di Sharpness del Pixel Magic Systems Crystalio2
(dal VPS3100 al VPS3800PRO) che aumenta il dettaglio in maniera molto fine e senza
degradare nel suo complesso il quadro. Con il processore gli oggetti saltano
letteralmente fuori dallo schermo! Il mio consiglio è di tenere tali potenziometri a Zero
in presenza di Crystalio2.
Qui di seguito una fotografia strumentale delle risposte di alcune modalità
immagine presettate in fabbrica:
Cinema1 :
Temperatura Colore Cinema1 :
Cinema2 :
Temperatura Colore Cinema2 :
Natural :
Temperatura Colore Natural :
Come potete vedere il comune denominatore è l’assoluta linearità delle risposte che,
secondo la mia esperienza, costituisce uno dei fattori di maggiore importanza che un
proiettore possa avere. Questo si traduce in una risposta neutra, dettagliata, godibile
all’occhio ed in una maggiore facilità di gestione del prodotto da parte di chi possa e
voglia cimentarsi nel tuning fine e strumentale dell’immagine.
Mi vengono in mente le prime rilevazioni fatte sul HD100… pensavo di avere lo
strumento guasto!
Con questo nuovo HD350, JVC ci regala una macchina già addomesticata e per nulla
ruffiana che sin da subito potrà farci godere di splendide proiezioni.
Lievemente impreciso il valore di temperatura colore che il menù del pj riporta.
Il valore misurato è leggermente diverso.
Mantiene il carattere deciso del predecessore invece sul versante
colorimetrico con un gamut fortemente esteso nella zona del verde e del
rosso.
Il rosso del HD100 era un pochino più saturo.
Qui di seguito vi riporto anche i valori di massima luminosità (pattern bianco@100IRE)
rilevati nel mio ambiente di riferimento (telo 2,44 base gain 1,1):
Cinema1 : 42.92cd/m2
Cinema2 : 38.88cd/m2
Natural : 42.36cd/m2
User : 42.25cd/m2
Tutti questi valori sono stati rilevati con la lampada in modalità ECO.
La cosa che salta subito all’occhio è l’effettivo aumento luminoso rispetto al HD100.
Il bianco “nativo” dell’esemplare in valutazione si spingeva sino a 56cd/m2 con
lampada in ECO-mode!
Fin troppo a mio avviso… fate conto che in quella che poi è stata la mia taratura fine
ho raggiunto un ottimo compromesso impostando la chiusura del diaframma su 2
invece che a 3 oltre ad altri accorgimenti che di fatto mi hanno fatto tornare ad un
livello di illuminazione analogo a quello che uso sul Pioneer KRF-9000FD (HD100).
Nella valutazione del nero il mio strumento di misura (per limiti fisici) non mi ha potuto
aiutare ma, ad occhio, l’innalzamento dovuto alla maggiore luminosità è
assolutamente tollerabile e trascurabile a fronte del maggiore stacco tridimensionale
che il più alto numero di lumens dona.
Tornando solo un attimo alle possibilità interattive del software di gestione, segnalo
che, inviando in ingresso al proiettore un segnale 1080p, in base ai timings di
risoluzione, troverete con facilità l’immagine spostata a destra sull’asse orizzontale.
Per centrarla basterà intervenire sull’apposito comando del proiettore impostando il
valore -44.
Mi sono consultato con Gianluca Vignini riguardo a questa cosa e lui mi ha rassicurato:
il medesimo comportamento infatti è stato riscontrato da Plasmapan su tutti i monitor
al plasma Professionali Panasonic in presenza di mappature pixel perfect 1:1 .
In altre parole questa peculiarità potrebbe indicare che le elettroniche interne
all'HD350, in un certo senso, riducono il loro intervento.
Altra segnalazione riguarda il sottomenù “information” dove, fra le canoniche
informazioni, trova spazio anche la quantizzazione della componente colore del
segnale in ingresso :
Fino a qualche settimana fa si è discusso molto sul problema del
disallineamento delle matrici.
Oggi come oggi, dopo aver visto cinque esemplari di
HD350 ed uno di HD750, posso con ragionevole sicurezza affermare che JVC ha
superato il problema!
Tutti gli esemplari visionati con comandi di allineamento in posizione di default godono
del perfetto allineamento delle matrici!
JVC, a mio avviso, può ancora dare di più sulla precisione cromatica nelle zone
periferiche della lente e quindi dell'immagine proiettata. Il livello di dettaglio
raggiunto è sicuramente superiore a quello del suo predecessore ma sono ancora
presenti, nelle sole zone periferiche, alcune classiche aberrazioni di colore. Anche
questo aspetto è risultato “sistematico” su tutte le macchine visionate.
Nulla di preoccupante anche secondo Emidio Frattaroli che in uno shoot-out di qualche
giorno fa ha classificato tale aspetto come assolutamente nei parametri di tolleranza.
Le immagini godono di un’ottima omogeneità cromatica e di illuminazione, cosa
che la precedente serie spesso non presentava. Questo è un segno tangibile della
rivisitazione che JVC ha effettuato al percorso ottico di questa nuova gamma di
prodotti.
E la visione?
Assolutamente emozionate!
Come il KRF-9000FD (HD100) di cui mesi fa mi sono innamorato!
Chiedo ancora scusa per la carenza qualitativa delle immagini (cercheremo di
integrare con foto migliori)… quindi vi chiedo fiducia quando vi scrivo che : lo stacco
tridimensionale che la profondità di campo regala è molto, molto elevata!
Vi assicuro che si ha l’assoluta impressione di stare di fronte ad una finestra
aperta sul mondo.
Con immagini scure la mia macchinetta fotografica digitale entry level impazzisce
letteralmente e stravolge totalmente quelli che sono i riscontri cromatici e di dettaglio
della visione reale. Come diciamo qui a milano: un vero “pastoc”.
Vi assicuro che dal vivo i personaggi schizzavano letteralmente fuori dallo schermo.
Siete tutti invitati a casa mia per verificare con i vostri occhi!
A questo punto vi starete chiedendo: “possibile che sia perfetto?”
No! Magari!
Come tutte le macchine di visualizzazione questa è una soluzione di “buon
compromesso”, non è la perfezione.
A mio personale modo di vedere è caratteristica intrinseca dei D-ILA visti sino ad ora
quella di confondere nel nero i dettagli a bassi livelli di IRE. Dettagli che fatico a
ritrovare anche a fronte di una taratura specifica. Ultima nota dolente è il “motion
blur” che si traduce in un certa perdita di definizione degli oggetti in rapido
movimento sullo schermo. Da questo punto di vista la velocità nel seguire questi
spostamenti dovrebbe aumentare (pur senza sfociare nella “rielaborazione” del
movimento come avviene in altri proiettori).
Entrambi sono aspetti importanti ma per me secondari ai fini
dell’appagamento che una immagine filmica di questa levatura sa regalare.
Altro per il momento non so dirvi… ad esclusione del fatto che questi D-ILA
danno letteralmente “dipendenza”!
Quindi: vado a vedermi un film!
acta.